Intervista a Monica Carpanese, ideatrice del concorso ‘Una Storia per il Cinema’.
In Italia e nel mondo ci sono molti concorsi letterari, da quelli più blasonati ai concorsi più intimi e locali. Oggi voglio parlarvi di un concorso che mi ha colpito per la sua originalità: ‘Una Storia per il Cinema’.
Rispetto ai concorsi tradizionali, come si può ben intuire dal titolo, ‘Una Storia per il Cinema’ ha la paricolarità di offrire come premio la realizzazione di lungometraggi e web serie tratte della storia in concorso o un corso di sceneggiatura. Dopo il successo delle prime tre edizioni, il contest è tornato anche quest’anno.
Una storia per il cinema”, la rosa dei vincitori della quarta edizione
Tanti i partecipanti, questo l’elenco dei vincitori:
Vince il primo premio “La festa di Alice” di Elvira Trap, libro di genere storico/western. Dal racconto verrà realizzato un film che sarà girato prossimamente.
Vince il secondo premio “Happy Birthday Elisabetta” di Zara, progetto di genere drammatico/horror. Il racconto ottiene la realizzazione di un cortometraggio.
Vince il terzo premio “Falene” di Matteo Mantero, per quest’ultimo ci sarà la partecipazione ad un corso di sceneggiatura.
Eccezionalmente, quest’anno la Giuria ha voluto anche assegnare uno speciale Premio del Pubblico. La vincitrice è Chiara Forlani con il libro “Delitto sull’Isola bianca“.
Archiviata la quarta edizione, le attività di “Una Storia per il cinema” non si fermano mai. Al momento si sta lavorando sulla post produzione di “Colpevole” di Gabriella Grieco (vincitore della seconda edizione) e sulla preparazione di “A mamma non piace” di Gianluca Gemelli (vincitore della terza edizione).
Intervista a Monica Carpanese, ideatrice di Una storia per il cinema
Ma come nasce questa intuizione? Ce lo racconta Monica Carpanese, attrice e regista ideatrice di questo premio.
Com’è nata l’idea di ‘Una Storia per il Cinema’?
«Leggendo. Durante la lettura di alcuni romanzi, “proiettavo” le immagini nella mia mente, e ritenevo che fosse un vero peccato non poterle mostrare a tutti come riuscivo a vederle io. Quindi ho pensato di creare questa opportunità per gli autori».
Qual è il bilancio di queste tre edizioni?
«Decisamente positivo. Siamo cresciuti in tutti i sensi cercando di abbracciare più generi per dare un sempre più ampio respiro al contest.
Siamo partiti da un bellissimo film d’autore ,“Cani di strada” , per passare ad un thriller intrigante come “Colpevole – La mia morte è la tua” e arrivare ad una commistione di generi come quella di “A Mamma non piace”: una divertente commedia horror-grottesca».
Quali sono le storie in concorso a cui sei più affezionata?
«Ci sono storie che non hanno vinto, ma che mi hanno lasciato un segno. Peccato non poterle realizzare tutte!»
Il 31 marzo si chiudono le iscrizioni per la nuova edizione. Quali consigli dai a chi vuole partecipare?
«Di chiudere gli occhi e pensare alla propria storia. Se si riesce a vederla, se si pensa avere un messaggio importante da condividere, allora vale la pena regalarsi un’opportunità».
Sei operativa nel mondo del cinema e della tv da trent’anni ormai. Com’è nata la passione per il grande schermo?
«Io mi chiamo Monica perché mia madre aveva grande stima di Monica Vitti. Credo la passione mi sia stata inconsciamente trasmessa lei. Mamma frequentava anche il teatro e spesso la taverna di casa mia diventava il “dopo teatro” del Verdi di Padova per attori del calibro di Gigi Pistilli, Elisabetta Gardini, e molti altri bravissimi mattatori che cenavano con noi e raccontavano barzellette ad una bambina di 8 anni».
Il cinema e il teatro sono in qualche modo cresciuti con me ed io ho sempre cercato l’opportunità di farne parte. Ho iniziato con dei concorsi di bellezza sperando che in qualche modo mi potessero condurre esattamente dove sono ora».
Attrice, sceneggiatrice, regista. Quale ruolo ti piace di più?
«Recitare per me è un puro piacere e penso che sia il ruolo a cui farei più fatica a rinunciare.
La mia attitudine alla scrittura mi ha fatto intraprendere relativamente tardi la strada della sceneggiatura, un’arte che mi permette di esprimermi in maniera diversa ma altrettanto potente.
Quindi ribalto la tua domanda rispondendoti che il ruolo che mi calza meno, per il momento, è la regia perché in realtà preferisco stare dall’altra parte della macchina da presa».
A quale progetto sei più affezionata?
«A quello che deve ancora arrivare perché spero di giungere a qualcosa di simile alla perfezione, per come la intendo io».
Oltre al concorso letterario-cinematografico, hai altri progetti in cantiere e nel futuro?
«Ne ho sempre troppi progetti nel cassetto. Al momento facendo delle ricerche per scrivere un film ambientato durante la Seconda guerra mondiale. Racconta un eccidio che ha segnato la mia famiglia e quella di altre migliaia persone. Non si è mai parlato molto del destino degli italiani all’estero all’indomani dell’armistizio, ed evidentemente c’è un perché».
Inoltre il bando per la prossima edizione aprirà verso il mese di ottobre. Tutte le info su https://www.unastoriaperilcinema.com/
Cineheart è l’associazione che gestisce il premio e che offre diversi servizi per i suoi associati https://cineheart.net/