ISBN: 9791281055117
Edito da Accento il 10 Maggio 2023
Genere: Autobiografico
Pagine: 264
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“Non l’avevo fatto: mi ero limitato a crescere secondo i parametri della famiglia che consideravo giusta, quella italiana. Comprendevo, con un ritardo che accelerava le distanze, che la famiglia è tutto ciò che più si allontana dall’idealizzazione. Ho costruito un’immagine familiare conveniente a certi standard qualitativi, lasciando da parte i difetti di fabbricazione. Ma una famiglia è spesso composta da singoli difetti che unendosi provocano un cortocircuito inarrestabile, in cui ogni filo scomposto è parte di un insieme che se fallisce lo fa senza mai separarsi. Avevo due famiglie: era arrivato il tempo di un racconto a più identità”.
Mohamed Maalel, autore di Baba
Mohamed Maalel è giornalista e formatore nell’ambito della comunicazione. Scrive per il Giornale di Sicilia e Baba (Accento edizioni) è il suo romanzo d’esordio. È stato uno degli analisti del programma Rai Tv Talk.
Baba, la trama e i temi
Mohamed è un giovane giornalista che vive lontano dalla sua famiglia. Figlio di Paola, andriese e Taoufik, tunisino, la sua infanzia è caratterizzata dall’incontro-scontro delle culture dei propri genitori. Il ricovero urgente di Taoufik, porta Mohamed a tornare in Puglia e a riflettere sulla sua storia, dalla sua infanzia all’adolescenza, con le luci e le ombre del suo crescere tra due identità culturali.
L’autore si lascia andare in un racconto potente, crudele ma anche gentile. La doppia educazione con cui è cresciuto lo accompagna fin dai primi anni d’infanzia: i primi viaggi in Tunisia, il rapporto con i suoi coetanei ma anche la difficile convivenza tra religione islamica e cristiana nelle tradizioni della sua famiglia. Da un lato la classica famiglia pugliese, dall’altra le antiche tradizioni della famiglia araba, non a caso si definisce, metà orecchietta metà couscous.
Il Natale in Puglia è una scusa. Da bambino vedevo mia nonna scomparire in una grossa nube di fumo. Friggeva qualsiasi cosa: il capitone, i calamari, le verdure in pastella, i panzerotti. Come un’eroina tornava a tavola con il suo vassoio pieno e caldo. Ci chiedeva di mangiare tutto subito, prima che si freddasse. Il Natale era anche un momento per riscoprire i vecchi ricordi del passato. Ci si poteva lamentare del lavoro, della politica, di quanto fosse aumentata la pasta al supermercato. Il frigorifero strabordava di cibo, che, come ogni anno, sarebbe avanzato per giorni.
Non tutto è rosa e fiori. Mohamed senza sconti rivive e fa rivivere le difficoltà vissute: il bullismo tra i banchi di scuola, la violenza paterna e al tempo stesso con la sua tenerezza, ma anche il difficile percorso di accettazione di sé e un razzismo della società mai completamente superato.
È nel dolore che una famiglia diventa tale. Non mi sono mai sentito solo in quelle mattine e in quei pomeriggi che trascorrevo in ospedale. Bevevo molti caffè, ne dividevo altri con mamma. Selem andava a far visita alla nonna, per rassicurarla.
Note di stile
L’ottovolante di episodi raccontati da Maalel lascia il lettore con un retrogusto dolceamaro. L’autore non cerca il lieto fine, non giudica quello che è stato ma anzi lo accoglie per trovare una sua identità. Frasi semplici ma evocative, una narrazione in prima persona che coinvolge e lascia respiro soltanto nel presente, perché i ricchi flashback raccontano, emozionano, sparigliano le carte degli episodi precedenti. Ma se vi aspettate solo drammi, vi sbagliate: l’ironia pungente tipica di Maalel vi strapperà non pochi sorrisi. Conosco l’autore da anni ma posso dire di averlo conosciuto fino in fondo dopo aver letto Baba, magia di una scrittura che penetra nell’intimo e ne diventa condivisione.
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