Colori forti che accompagnano immagini piene di carattere. Questa è la cifra stilistica di Anna D’Elia che attraverso le sue opere con soggetti naturali affronta un’ecologia non solo come rispetto dell’ambiente ma un’ecologia del Sé, un invito a riscoprire la vera essenza delle cose. E proprio a proposito di essenza, intesa anche come profumo, l’artista porterà un’opera multisensoriale alla mostra ‘Proposta d’arte’ a Milano dal 15 al 27 giugno all’Arcadia Art Gallery e racconta a Zeropositivo come nasce il suo approccio artistico.
Sei un’artista che dalle lettere all’arte indaga la bellezza a 360 gradi. Com’è nato il tuo percorso di produzione artistica?
«È la conseguenza di una passione nata fin dalla giovane età, quando ai giocattoli preferivo pastrocchiare con i colori, come mezzo di evasione e spunto di inventiva, così come da sempre ho desiderato insegnare materie letterarie. Non sono accademica, non ho frequentato corsi dedicati, per rispettare (può sembrare presuntuoso) la Libertà di espressione e di ricerca-azione, svincolata dai tecnicismi. L’Arte serve al mondo nella misura in cui l’artista afferma la sua unicità nel ribadire e trasmettere ai posteri i valori in cui crede».
Il mio ipercromatismo non è altro che l’espressione del mio carattere e della mia visione della Vita. Bisogna viverla in modo incisivo e soprattutto con entusiasmo senza “mezzi colori”. Si sceglie sempre la strada da intraprendere, forse è quella sbagliata ma è necessario che la si intraprenda con determinazione. Solo così si realizzano i nostri desideri
Anna D’Elia
La tua produzione è caratterizzata da colori molto forti, tipici dell’Espressionismo e del Surrealismo. Cosa ha ispirato questa tua scelta stilistica?
«La mia ampia produzione, realizzata in più di 40 anni, indipendente che sia ravvisabile come Espressionista, Surrealista, Iperrealista, Materica parte tutta da un solo concetto: la rappresentazione di un mondo onirico, utopistico, un Altrove magico in cui immergersi e realizzare il proprio Sé. Il mio ipercromatismo non è altro che l’espressione del mio carattere e della mia visione della Vita. Bisogna viverla in modo incisivo e soprattutto con entusiasmo senza “mezzi colori”. Si sceglie sempre la strada da intraprendere, forse è quella sbagliata ma è necessario che la si intraprenda con determinazione. Solo così si realizzano i nostri desideri».
Quali sono i soggetti che ami rappresentare di più?
«Sia nella produzione figurativa che informale prediligo rappresentare la Natura in tutte le sue sfaccettature. È Lei apparentemente in-animata, senza vita, a regolarne il ritmo, ad essere il sottofondo delle nostre azioni ed emozioni quotidiane. Lei è energia vitale per gli esseri umani».
Nelle tue opere la natura è un semplice elemento da rappresentare o c’è un’indagine sul rapporto tra uomo e natura, alla luce anche delle problematiche ambientali che stiamo vivendo?
«Sono circa 15 le opere, tutte olio su tela, in cui la bellezza della natura è ritratta in modo minuzioso quasi maniacale, con un iperrealismo materico.
Questa produzione prende spunto dal pensiero di Simone Weil, una filosofa, mistica, e scrittrice francese, innamorata del pensiero greco; una combattente per la giustizia e il rispetto della dignità umana.
‘L’attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono’. Scrive nell’ Attesa di Dio nel 1942. L’attenzione diventa rispetto per la Natura, quella attenzione che può guarire gli Esseri dalle fragilità.
La mia produzione “floreale” è un invito allo spettatore di immergersi in quelle zoomate sulla natura per ritrovare un equilibrio interiore, e per avere, poi, “compassione” per gli esseri umani. La compassione è la partecipazione alla sofferenza dell’altro, è una comunione intima e difficilissima che se percorsa porta all’unità profonda che lega gli umani: è un amore incondizionato che non può chiedere niente in cambio. Perciò l’attenzione alla Natura è il mezzo per trasformarsi per poi restituirsi agli altri. C’è bisogno di un’Ecologia del Sé in questa epoca storica, come del resto è stato sempre nel passato».
Cosa porterai alla mostra Proposta d’arte a Milano? Ci puoi anticipare qualcosa?
«Nella mostra “Proposta d’Arte a Milano sui Navigli presenterò sette opere di “Je suis Ousia”. Ho utilizzato il termine greco che nel linguaggio comune corrispondente a quello di sostanza (dal greco upokeimhnon, upocheimenon, e in latino substantia). In filosofia con questa parola si deve intendere il fondamento del ciò che realmente è, ovvero ciò per cui ‘una certa cosa è quello che è, e non un’altra cosa’. Essenza è materia e forma insieme.
È stato un progetto artistico, faticoso nella sperimentazione ma entusiasmante. Entusiasmo puro che ho percepito nel plasmarlo nell’assoluta Libertà, come Libera deve essere sempre l’Arte. È il frutto di una ricerca, con cui ho tentato di creare uno spazio Altro, insolito e multisensoriale.
È possibile percepire visivamente, tattilmente -è permesso toccare le opere- l’Essenza delle mie emozioni” materializzate” utilizzando vecchi teli di lino. Sarà, quindi anche un viaggio olfattivo: un sottofondo diffuso dell’essenza OUSIA, dalle note limpide, blu come un “Cielo di Cristallo” (presente in mostra) che profumerà gli ambienti per persistere Altrove, nella memoria dei sensi. Per la realizzazione dell’essenza mi sono avvalsa di un’artista del profumo, un’eccellenza nella creazione di profumi di nicchia, Angela Ciampagna».
Oltre alla mostra di Milano, ci sono altre tue esposizioni in corso? Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«Dopo la presentazione in anteprima a Roma, alla SacripanteArtGallery a Rione Monti, della personale Je suis Ousia, ho avuto il privilegio di essere stata invitata ad esporre nella Sala Consiliare di Vietri sul Mare. Ben dieci lavori hanno come cornice una Sala mozzafiato con affreschi risalenti al XVII e XVIII secolo portati alla luce e restaurati solo nel 2021.
Il ciclo di affreschi rappresenta le quattro stagioni in una maniera iconograficamente originale, di fatto la loro riscoperta assume importanza non solo per Vietri sul Mare, ma per la Campania e per l’arte napoletana. La mostra sarà visitabile fino al 18 giugno. In occasione del finissage un’opera ‘Passione’ verrà musealizzata.
Il 2023 vedrà alla luce “Je suis la femme des fleurs” un progetto a cui sto lavorando da ben 5 anni, di cui, però, non svelo ancora nulla».