Ultimi giorni per visitare l’attesa mostra “Frida Kahlo, Oltre il mito” al MUDEC_Museo delle Culture, promossa dal  Comune di Milano – Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE,  curata da Diego Sileo,  e organizzata in  collaborazione con l’Instituto Nacional de Bellas Artes ( INBA ) del Governo della Repubblica del  Messico.
L’esposizione- aperta fino al 3 giugno- ripercorre attraverso le opere ma anche le corrispondenze e le fotografie che la riguardavano, la vita e il mito dell’artista messicana diventata una vera e propria icona per le donne (e non solo).

Frida Kahlo, Autoritratto, 1940, olio su alluminio
Frida Kahlo, Autoritratto, 1940, olio su alluminio

La mostra si pone come dimostrazione di “come Frida Kahlo nasconda ancora molti
segreti e racconterà, attraverso fonti e documenti inediti svelati nel 2007 dall’archivio
ritrovato di Casa Azul (dimora dell’artista a Città del Messico), e da altri importanti archivi
qui presenti per la prima volta con materiali sorprendenti e rivoluzionari (archivio di
Isolda Kahlo, archivio di Miguel N. Lira, archivio di Alejandro Gomez Arias) – nuove chiavi di
lettura della sua produzione”.

Frida Kahlo, Autoritratto con scimmia, 1938, olio su masonite
Frida Kahlo, Autoritratto con scimmia, 1938, olio su masonite

Donna

Divisa in  sezioni, la mostra si apre con una breve panoramica della vita di Frida, ripercorrendone i punti salienti. Nata nel 1907 (nonostante lei più volte dichiarò di essere nata nel 1910, anno della Rivoluzione) in Messico  la sua vita sarò presto segnata dalla poliomielite e da un incidente stradale tra un autobus e un tram sui cui era a bordo mentre tornava da scuola che la condannò ad avere problemi all’apparato scheletrico e alla colonna vertebrale e quindi indossare il busto (così come altri problemi di salute consequenziali). Il tutto emerge in questa prima sezione, intitolata “Donna” in cui la narrazione biografica è accompagnata da numerosi ritratti. Per la pittrice, infatti, la pittura era “il suo diario” e l’autoritratto era il “modo migliore per parlare del soggetto che conosco meglio, ovvero me stessa”. Non a caso Frida è stata”la prima artista donna a fare del proprio corpo un manifesto, ad esporre la propria femminilità in maniera diretta, esplicita e, a volte, violenta, rivoluzionando irrevocabilmente il ruolo femminile nella storia dell’arte” come sostengono gli organizzatori.

 Kahlo Frida, L’amoroso abbraccio dell’Universo, la Terra (Messico), Diego, io e il Signor Xólotl, 1949, Olio su masonite
Kahlo Frida, L’amoroso abbraccio dell’Universo, la Terra (Messico), Diego, io e il Signor Xólotl, 1949, Olio su masonite

Terra

Rappresentazioni di sé che diventano anche pretesto per rinnovare e affermare il proprio legame alla sua terra. Se nell’immaginario collettivo e in tutte le foto e le illustrazioni che la riguardano, Frida Kahlo ci appare con il tipico abito messicano, portato orgogliosamente anche negli anni in cui ha vissuto a Detroit, Frida non perde l’occasione per ribadire l’amore per la sua terra, soprattutto in alcuni ritratti: è il caso di La mia nutrice e io in cui si dipinge lattante di una balia che indossa una maschera funeraria precolombiana. Elementi simili appaiono più volte nel repertorio della mostra, che ribadisce come il legame con il suo Messico è il fuoco che l’ha spinta all’impegno civile e politico.

Politica

Proprio all’impegno politico della Kahlo è dedicata un’ampia sezione dell’esposizione, che fa del proprio corpo e della propria arte un elemento di lotta e di rivoluzione. Aderente al Partito comunista, la Kahlo rivendica attraverso la sua arte uguaglianza. “e l’approccio impegnato diventa tensione “incarnata” ed energia vibrante e viene tradotto in un linguaggio visivo, spesso simbolico, che allude il più delle volte ad un senso di irresolutezza. Il corpo di Frida Kahlo è usato come manifesto della protesta e dell’opposizione, conteso tra giustizia ed ingiustizia, bene e male, forza e fragilità, libertà individuale e controllo sociale.”

Dolore

E infine il dolore: i drammi della sua fisicità compromessa dall’incidente e le ferite lasciate dagli aborti sono messe in pubblica piazza, quasi come fosse un autoterapia. Immagini violente, crude, che mostrano tutto il suo malessere esistenziale, operazioni e false speranze che la accompagneranno fino alla sua morte, avvenuta a solo 47 anni. Ecco quindi il corpo lancinato e sanguinante che si staglia sullo sfondo di un letto di ospedale, così come la rappresentazione dell’aborto stesso, e ancora la sua colonna vertebrale lacerata rappresentata come una colonna greca che cade a pezzi.

Frida Kahlo, La colonna spezzata, 1944, olio su tela
Frida Kahlo, La colonna spezzata, 1944, olio su tela

Non manca ampio spazio al grande amore con  il pittore e muralista messicano nonché attivista Diego Rivera, di vent’anni più grande: un amore tormentato dai tanti tradimenti ma che traspare come un fuoco nell’intera poetica artistica della Kahlo, che addirittura lo rappresenta sulla propria fronte. Interessante anche l’inserimento di una canzone di Brunori Sas, “Diego ed io”, ispirato proprio a questa grande storia d’amore.

Fino a domenica, in occasione dell’ultima settimana di mostra, sono stati organizzati diversi eventi sotto il nome di “La Fiesta de Frida”:

GIOVEDÌ 31 MAGGIO

Design Store, ore 18.30
Presentazione del libro “Frida Vestida”. Introduce Chiara Savino; segue dialogo tra l’autrice Alessandra Galasso e Diego Sileo, curatore della mostra Frida Kahlo. Oltre il mito, e Cristina Morozzi, director of Education dell’Istituto Marangoni.

Mudec Bistrot, ore 19.00
Aperitivo Mexican Style – Birra Poretti con musica a cura di Radio24.


VENERDÌ 1 GIUGNO

Mudec LAB, ore 18.00-21.00 
Open Lab: crea la tua Calavera. Laboratorio estemporaneo dedicato al pubblico dei più piccoli in cui creare la tipica maschera messicana.

Mudec Bistrot, ore 19.00
Aperitivo Mexican Style – Birra Poretti con musica a cura di Radio24.


SABATO 2 GIUGNO

Mudec LAB, ore 18.00-21.00 
Open Lab: crea la tua Calavera. Laboratorio estemporaneo dedicato al pubblico dei più piccoli in cui creare la tipica maschera messicana.

Design Store, ore 18.30
Presentazione libro “From Frida with love”. Chiara Savino dialoga con Diego Sileo, curatore della mostra Frida Kahlo. Oltre il mito.

Mudec Bistrot, ore 19.00
Aperitivo Mexican Style – Birra Poretti con musica a cura di Radio24.

Mudec, ore 19.30-24.00
Incursioni performative tratte dallo spettacolo teatrale “Le apparenze ingannano – Performing Frida” a cura di Pleiadi Art Production.


DOMENICA 3 GIUGNO

Mudec, ore 9.30-22.30
“Frida sono io!”: in occasione dell’ultima giornata di mostra, uomini, donne e bambini sono invitati a vestire i panni della grande artista messicana. Tutti i visitatori che arriveranno al Mudec vestiti alla maniera di Frida Kahlo riceveranno uno speciale sconto sull’ingresso alla mostra. La gallery fotografica dell’evento sarà pubblicata sui social e sul sito della mostra.

Mudec, ore 19.30-24.00
Incursioni performative tratte dallo spettacolo teatrale “Le apparenze ingannano – Performing Frida” a cura di Pleiadi Art Production.

ORARI MOSTRA

lunedì 14.30 –19.30
martedì-mercoledì 9.30 –19.30
giovedì -venerdì -sabato 9.30 –22.30
domenica 9.30 –20.30
La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso)

APERTURE STRAORDINARIE
Sabato 2 giugno (Festa della Repubblica), 9.30 –22.30

Per informazioni e prenotazioni: www.ticket24ore.it | Tel. +39 0254917 | mudec.it | FB:
/mudec.museodelleculture | TW: @mudecmi

 

 

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