Muro di Berlino a East Side Gallery
Muro di Berlino a East Side Gallery

Berlino oggi è senz’altro molto diversa da com’era trenta anni fa, quando il Muro divideva  la parte Ovest, della Repubblica Federale Tedesca, alla parte Est, la Repubblica Democratica Tedesca, di cui era anche capitale.

Oggi le differenze tra le due parti della città sono oramai appianate: la capitale tedesca, che ho avuto modo di visitare lo scorso giugno, è un immenso cantiere. Tra scavi per le nuove linee della metropolitana, ricostruzioni varie e nuovi edifici, anche le zone una volta più povere sono state riqualificate.

Berlino merita sicuramente di essere visitata. Appena si passeggia tra i suoi viali si avverte tutto il peso che questa città ha avuto sulla storia del Novecento, – e non solo- quel ‘secolo breve’ che a quanto pare si avviava al suo tramonto proprio quel famoso 9 novembre.

Le tracce del Novecento sono tante, e nonostante la città abbia avuto pesanti danni durante la Seconda guerra mondiale, conserva ancora testimonianze del suo passato inquieto, dalle tracce del Muro alle tracce del passato nazista.

1. Alla ricerca del Muro di Berlino

Nonostante la volontà di voltare pagina emersa subito dopo la riunificazione tedesca del 1990, che da una parte ha armonizzato le due Germanie e le due Berlino ma dall’altro ha cancellato arbitrariamente con un colpo di spugna molte testimonianze della vita della Germania Est, alcune tracce del Muro si possono ancora osservare nella capitale tedesca.

2. Checkpoint Charlie

Checkpoint charlie a berlino

Un buon punto di inizio è senz’altro il celeberrimo Checkpoint Charlie. Del vecchio posto di blocco di frontiera ormai rimane solo una casetta dove avvenivano i controlli al confine per i viaggiatori provenienti dai paesi occidentali e due poster di un soldato russo e uno americano. Interessante è il Mauer Museum, un museo privato che racconta la società divisa dal Muro ma anche molti eroici tentativi di fuga.

Il Checkpoint, oramai sempre affollato di turisti, ha perso molto della sua simbolicità che ha ispirato Lucio Dalla nella composizione della sua canzone ‘Futura’. Lui stesso in una intervista racconta l’episodio:

“Il testo di ‘Futura’ nacque come una sceneggiatura, poi divenuta canzone. La scrissi una volta che andai a Berlino. Non avevo mai visto il Muro così mi feci portare da un taxi al Check Point Charlie, punto di passaggio tra Berlino Est e Ovest. Chiesi al conducente di aspettare qualche minuto. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne discese Phil Collins – il cantante e batterista dei Genesis –  che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino la sua band aveva un concerto in programma, loro erano un mio mito.
Tanto che mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo, per dirgli che anch’io ero un musicista. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. E così rimanemmo mezz’ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz’ora scrissi il testo della canzone, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l’altro di Berlino Ovest che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura”.

Una curiosità: il nome Checkpoint Charlie sta per Checkpoint C, secondo l’alfabeto fonetico NATO

3. Topografia del Terrore

Dal Checkpoint Charlie prendendo la Zimmerstrasse la passeggiata prosegue su quello che una volta era il confine. Molte abitazioni affacciavano su Berlino Est, perché il confine in questo punto non era il muro, ma 2,5 m. a ovest, quindi la strada era tecnicamente nel settore orientale.

Continuando su Niederkirchnerstrasse si può esaminare uno dei tratti ancora in piedi del muro, alto circa 4 metri. Attualmente, questi lunghi blocchi di cemento che andavano a costituire il ‘Vallo di protezione antifascista’, come veniva definito dai comunisti, è scalcinato per colpa di migliaia di visitatori che hanno staccato dei pezzi per sé, complici anche i graffiti, alcuni d’artista come quelli di Keith Haring.

Rimanendo sulla stessa via, sulla sinistra si arriva in un luogo che racchiude l’essenza del Novecento stesso: la Topografia del Terrore. Questa esposizione a cielo aperto nasce sul perimetro in cui sorgeva il quartier generale della Gestapo nazista, dove venivano pianificati atti terroristici e torture. Qui c’è ancora un pezzo di Muro che costeggia lo spazio, quasi a dimostrare visivamente la concatenazione dei totalitarismi del Novecento.

4. Potsdamer Platz

Percorrendo fino in fondo Niederkirchnerstrasse si possono notare le placche in rame che ci indicano il percorso del muro. Girando a destra in Stresemannstrasse si arriva direttamente in Potsdamer Platz.

Questa piazza prende il nome dal fatto che era la porta della città da cui partivano i collegamenti stradali (e poi anche ferroviari) per la vicina città di Postdam. Durante la Guerra Fredda era uno spiazzo desolato diviso dal Muro, mentre oggi è diventato un quartiere d’avanguardia con alti locali e grattacieli, come il Sony Center.

5. La porta di Brandeburgo

Svoltando in Ebertstraße, superato il Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa, si arriva ad un altro simbolo di Berlino e della storia del Muro: la Porta di Brandeburgo. Sono numerosissime le fotografie del Muro di fronte alla Porta, come pure le visite di Kennedy e Regan, presidenti degli Stati Uniti, in questa zona divisa dal Muro. Nel 1963 quando Kennedy visitò la Porta di Brandeburgo, i filosovietici appesero degli striscioni rossi per evitare la vista a Est.

Nel primo Capodanno della Berlino riunita, il 31 dicembre 1989, 2 milioni di tedeschi festeggiarono a ridosso della Porta.

6. Il Muro vicino al Reichstag e la Sprea

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Il Muro continuava il suo percorso vicino al poco distante Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento Tedesco. Proprio nel grande prato antistante, nel 1987 si tenne il Concert for Berlin. Durante le esibizioni di artisti internazionali del calibro di David Bowie, Eurythmics e Genesis, a pochi metri dal Muro di Berlino, centinaia di giovani della DDR si radunarono sul lato orientale della Porta di Brandeburgo per ascoltare il concerto organizzato per i 750 anni della fondazione della città (qui per approfondire).

Il Muro poi continuava verso il fiume Sprea, e attraversandolo con un ponte si può vedere il Parlamento degli alberi, memoriale progettato nel 1990 dall’artista Ben Wargin contro la violenza, nella vecchia ‘striscia della morte’ (qui ho parlato della struttura del muro e la sua storia).  Da lì si raggiunge agevolmente a piedi la stazione di Friedrichstrasse dove con i mezzi si può arrivare al prossimo step: Bernauer Strasse.

7. Berlin Nordbahnhof

Con la linea suburbana si arriva alla stazione di Berlin Nordbahnhof, la stazione nord. In realtà è molto più di una stazione.

Siccome molte linee della metropolitana e della linea ferroviaria suburbana attraversavano e sforavano il confine tra Berlino Est e Berlino Ovest, molte stazioni furono bruscamente trasformate in capolinea di frontiera. Alcune di esse però ben presto divennero vere e proprie vie di fuga dal momento che alcune uscite di emergenza portavano nel settore opposto della città. Ben presto per sopperire a questo esodo alcune di esse furono sigillate, mettendo a rischio anche la sicurezza dei mezzi sotterranei.

Queste storie sono raccolte nella stazione di Nordbanhof che merita una visita: oltre ai pannelli informativi, le vecchie scritte lasciate intatte lasciano una sensazione di straniamento che può solo avvicinarsi a quella dei berlinesi orientali fino al 1989. La visita funge anche da punto di partenza per il percorso che inizia a pochi passi da lì: Bernauer Strasse.

8. Bernauer Strasse e il Memoriale del Muro

Bernauer Strasse è sicuramente una delle vie di Berlino che conserva i segni della divisione della città. Qui infatti si concentrano molti tentativi di fuga da parte dei berlinesi dell’Est ed è qui la zona in cui il Muro è ancora presente in maniera drammatica.

Qui fin dai primi giorni dell’erezione del Muro, le guardie dell’Est hanno di fatto sgomberato gli edifici che davano sul confine, dopo alcuni tentativi di fuga. Le finestre furono murate e anche sui tetti vennero installate delle barriere. Successivamente le abitazioni furono demolite fino al pianterreno, affinché le guardie di frontiera avessero visibilità.

In questa strada ci furono alcune delle più spettacolari e ricordate fughe. La prima senz’altro è quella del giovane agente del pronto intervento Conrad Schumann, che il 15 agosto 1961 saltò il ferro spinato e scappò a Ovest.

La fuga di Schumann nell'agosto 1961
La fuga di Schumann nell’agosto 1961 – Di The Central Intelligence Agency – East German Guard, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38742657

Le altre fughe rimaste alla storia sono quelle avvenute nel sottosuolo con tunnel, scavati da Ovest verso Est, come il Tunnel 29 e il Tunnel 57.

Oggi Bernauerstrasse è un lungo percorso che ci ricorda le vittime del muro e gli orrori commessi dalle forze armate della DDR nel reprimere in tutti i modi la fuga a Ovest. Il lungo spazio verde con i pezzi di Muro, ricavato in quella che era la vecchia striscia della morte, in alcuni punti fa accapponare la pelle. Affacciarsi tra gli squarci del muro rende molto bene l’idea di come doveva essere il posto fino al 1989.

Nel giro di poche centinaia di metri si riesce a rievocare la ferita di una città divisa e il Memoriale, con museo annesso, consente di salire su una piattaforma di diversi piani e poter osservare com’era effettivamente la sezione del muro di ultima generazione.

La croce della Chiesa della Riconciliazione, distrutta nel 1986

Una visita merita anche la Cappella della Riconciliazione, edificata al posto dell’omonima chiesa distrutta dalla DDR negli anni Ottanta.

9. East Side Gallery

Muro di Berlino a East Side Gallery

Tra l’Ostbanhof e il ponte Oberbaumbrüke è possibile puntare lo sguardo su un pezzo particolare di Muro. Seppur un luogo molto turistico, il fascino dell’East Side Gallery è rappresentato da quei 1316 metri di Muro utilizzati come una grande tela da 118 artisti di ben 21 paesi. Tra le tante il celeberrimo Bacio fraterno di Dimitri Vrubel.

La passeggiata consente di godere del lungolago della Sprea, che in estate (e non solo) è molto vissuto dai berlinesi.

10. The Wall Museum

Accanto alla East Side Gallery, vicino al ponte Oberbaum c’è l’interessante The Wall Museum. Un percorso avvincente tra interviste, immagini d’epoca, documenti ma anche ricostruzioni degli ambienti domestici, delle divise, dei costumi rendono a mio avviso la visita un’esperienza da fare.

Se pensate sia il solito museo storico noioso non avete che ricredervi: non mancano spazi dedicati alla musica, come le immagini del celebre concerto dei Pink Floyd e l’immancabile Wind of Change della band tedesca The Scorpions.