Una lunga carriera artistica che si accompagna ad una lunga ricerca di forme e colori. È la storia di Piero Crivellari che con i suoi dipinti ha partecipato a innumerevoli esposizioni. Anche lui è in mostra fino al 27 giugno a Milano alla collettiva ‘Proposta d’arte’ all’Arcadia Art Gallery sui Navigli.
Hai frequentato l’Istituto d’Arte Stagio Stagi di Pietrasanta, allievo di Alfredo Catarsini, Beppe Bonci, Franco Signorini, Maestro d’Arte nel 1969 e Maturità d’Arte Applicata nel 1971. Qual è stato il momento in cui hai capito che l’arte era la tua vocazione naturale? Cosa ti ha spinto a prendere in mano tavolozze e pennelli?
«Da ragazzo ho sempre avuto la passione per la pittura. Dal momento in cui ho iniziato a frequentare l’Istituto d ‘arte si è rafforzata in me l’idea che quella dell’Arte era la mia strada. Nelle varie finestre che mi si aprivano sul mondo ho capito che con la pittura potevo esprimere i miei sentimenti».
Le tue opere si concentrano sulle figure umane, a volte rappresentate nei minimi dettagli, altre solo accennate con i contorni o con dei tratti. Non si tratta solo di semplici ritratti ma di una vera e propria indagine sull’essere umano. Dove ti ha portato finora questa ricerca?
«Le figure prima erano analizzate nei minimi dettagli e quasi sempre osservate singolarmente, poi sono subentrate espressioni di momenti di vita quotidiana di persone dai tratti sinteticamente marcati. Finora è stata una ricerca caratterizzata da un interesse per la figura cogliendo i vari momenti di vita».
Colori forti tipici dell’Espressionismo ma anche contorni ben marcati nelle tue opere. Da cosa dipende questa tua scelta stilistica?
«Dò molta importanza al colore e ai segni su piani sovrapposti. Ricerco originalità e unicità con immagini di vita quotidiana e svolgimento di semplificazione».
Parliamo invece della tua serie sugli alberi, una vera e propria meditazione al cospetto dell’ambiente. Che rapporto hai con la natura e la sua rappresentazione nelle tue opere?
«Il periodo degli “alberi”, onirico e fantastico, è stato un passaggio importante della mia evoluzione e ricerca artistica del periodo analitico. L’albero è la rappresentazione reale della vita sulla terra: senza non ci saremmo».
Cosa hai portato alla Mostra Proposta d’Arte di Milano?
«Ho portato un’opera che rappresenta un momento di vita quotidiana di una fiera di paese intitolato “Il vestito a fiori”: un acrilico su tela di 60×80 del 2022».
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«I miei prossimi progetti (dopo Milano) sono la mostra collettiva alla “Marguttianarte” di Forte dei Marmi da giugno a settembre e la partecipazione alla manifestazione artistica “La via dell’arte” di Camaiore nel mese di luglio e agosto. E a settembre la collettiva a Firenze con la galleria “ArtistikaMente” al circolo degli artisti “casa di Dante”».